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Opposizioni insieme contro la riforma della sanità lombarda

I capigruppo di opposizione in Consiglio regionale della Lombardia hanno illustrato a posizione delle forze di opposizione in Regione rispetto al progetto di legge di riforma sanitaria

Opposizioni insieme contro la riforma della sanità lombarda
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Fabio Pizzul (PD), Massimo De Rosa (M5S), Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), Michele Usuelli (+Europa/Radicali) e Niccolò Carretta (Azione) hanno annunciato insieme la loro opposizione alla riforma della sanità lombarda proposta dalla Giunta regionale. Il provvedimento sarà in discussione da oggi il Consiglio per le prossime due settimane.

La riforma sanitaria

La riforma sanitaria di Regione Lombardia è sbarcata in consiglio regionale, ma già ieri in una conferenza stampa unitaria a Palazzo Pirelli i capigruppo di Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Piu'Europa/Radicali, Azione e Lombardi Civici Europeisti hanno annunciato l'intenzione di votare in blocco contro la riforma stessa. La quale è stata definita dai membri dell'opposizione come una riforma blindata, con la quale Regione Lombardia intenderebbe solo rifarsi l'immagine in vista delle prossime elezioni regionali. Le minoranze hanno quindi previsto migliaia di emendamenti. Come ha annunciato il capogruppo PD Pizzul:

"Il presidente Fontana ha messo la fiducia su questa riforma, scrivendo al presidente della Consiglio regionale Fermi che sarà impossibile il voto segreto, anche sugli emendamenti, perché ritiene che questa riforma sia parte fondamentale del suo programma. Questo è indice di nervosismo nella maggioranza. Per quanto riguarda il Pd, in sintonia con altri gli gruppi, ribadiamo che il punto di frattura non è il rapporto pubblico-privato, quindi quando l'assessore al Welfare Letizia Moratti dice che siamo contro il privato dice una falsità. Abbiamo giocato il jolly, ci prenderemo tutto il tempo a disposizione e abbiamo programmato almeno 80 ore di interventi con oltre mille proposte di modifica per dire che alla Lombardia serve altro. Il nostro è un no deciso e inappellabile a questa riforma".

Le posizioni del PD sulla sanità

Il PD ha previsto 80 ore di intervento distribuite tra i suoi quattordici consiglieri, per spiegare la propria visione alternativa della sanità lombarda con 310 emendamenti, perlopiù sostitutivi degli articoli del progetto di legge di Moratti e Fontana, e 960 ordini del giorno di merito.

"Il sistema sanitario lombardo non ha retto la prova del Covid, nonostante l’abnegazione la grande professionalità di medici e infermieri. Una modifica era necessaria ed è stata richiesta dal Governo con prescrizioni precise che la giunta regionale ha accolto solo in parte. Noi chiediamo un deciso rafforzamento della sanità territoriale, ma temiamo che la giunta regionale voglia fare ritocchi di facciata, pur di prendere i soldi del PNRR, senza però aumentare davvero, riorganizzandoli, i servizi in favore dei cittadini. In Aula tenteremo di togliere il velo su dettagli problematici della riforma di Moratti e Fontana, che è una legge calata dall’alto, su cui il presidente si è giocato la fiducia, togliendo ai consiglieri la possibilità di votare a voto segreto. Il nervosismo nella maggioranza è evidente. Un elemento molto rischioso è che viene inserita l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata, un dettaglio rischiosissimo per la tenuta della sanità lombarda e contrario all’impostazione nazionale. In più, le ATS, che esistono solo in Lombardia, non solo non scompaiono, ma potranno essere incrementate fino a una per provincia, e tutto ciò solo perché la maggioranza ha fame di nomine e di posti di comando sui diversi territori. Infine, l’intera gestione del fondo sanitario regionale passa dalla collegialità della giunta al controllo dell’assessorato al welfare. La vicepresidente Moratti, in pratica, si arroga il diritto di decidere in autonomia sul 75% del bilancio regionale, ponendo il presidente e i colleghi di fronte al fatto compiuto.”

Le motivazioni dei 5 Stelle

"Presenteremo cinquemila atti e parleremo per 250 ore" ha detto il capogruppo De Rosa.

"Sfrutteremo ogni minuto che ci sara' concesso, per chiedere al centrodestra di ascoltarci e non ripetere ancora una volta gli stessi errori. La riforma del Servizio sanitario regionale lombardo nasce dall'esigenza di correggere gli errori delle riforme Formigoni e Maroni. La Moratti-Fontana è una riforma di facciata scritta dalla Giunta regionale al solo fine di accaparrarsi le risorse ottenute da Giuseppe Conte per il Paese, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, e rivenderle come proprie in Lombardia. Promuove un modello incapace di dare a pubblico e privato gli stessi diritti e soprattutto gli stessi doveri, che lascia le nomine dei dirigenti in mano alla politica e non riavvicina i servizi di base per l'assistenza ai territori. Dimostrando ancora una volta come, dalla severa lezione imposta dalla pandemia alla Lombardia e dalla sua inadeguata gestione, il centrodestra non abbia imparato nulla. In Aula verranno affrontati dei passaggi determinanti - anticipa - non solo per il futuro della sanità regionale, ma per l'intero sistema sanitario nazionale. La criticità più grossa è di fatti la presenza di alcuni articoli in contrasto con la normativa nazionale. Motivo per cui il Movimento cinque stelle presenterà diverse pregiudiziali di costituzionalità. Alcuni passaggi rappresentano una vera e propria sfida al Governo, passibili di impugnativa alla Corte costituzionale. Respingeremo con fermezza questa proposta di legge, chiedendo che la discussione sia riaperta. La salute è un diritto di tutti", conclude De Rosa.

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