un caso emblematico

Una mamma è stata costretta a licenziarsi per seguire la figlia in Dad

La vicenda, accaduta a Pistoia, è comune a tante altre.

Una mamma è stata costretta a licenziarsi per seguire la figlia in Dad
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Ha dovuto scegliere tra il lavoro e la famiglia, e ha naturalmente optato per la seconda opzione. Un caso emblematico, ma in questi ultimi due anni ce ne sono stati molti altri, che racconta le difficoltà dei genitori alle prese con i figli in Dad. Perché un conto è uno studente delle superiori, che è in grado di gestirsi anche da solo, un altro è un bambino di una scuola materna o delle elementari, che non si può "abbandonare" a casa davanti a uno schermo in totale solitudine. Anche se purtroppo - per necessità - in alcuni casi accade.

Mamma costretta a licenziarsi per seguire la figlia in Dad

Come racconta Prima Pistoia, una mamma è stata di fatto costretta a licenziarsi per seguire la figlia in Dad. 

La vicenda risale a fine 2020, quando la scuola materna frequentata dalla protagonista di questa storia ha chiuso i battenti per il Covid. E così lei, con un lavoro part-time su turni, ha iniziato a fare i salti mortali per cercare di gestire la situazione. Ma, come è facile intuire, è risultato impossibile. E così, dopo aver terminato ferie e aspettative, è stata di fatto costretta a rinunciare al lavoro (anche perché l'impresa non è riuscita a venire incontro alle sue esigenze). Impensabile per lei lasciare la bambina a casa anche con il passaggio alla scuola elementare (che la piccola frequenta oggi).

La sua fortuna - come ha raccontato alla stampa locale - è stata proprio la famiglia e il fatto che il marito abbia un impiego. Se fosse stata una madre single o divorziata sarebbe stato impossibile rinunciare all'unica entrata. Una situazione che probabilmente coinvolte molte altre madri (o padri) in tutta Italia.

Il duro commento del sindacato

La storia è emersa ora grazie all'interessamento dell'Aidda, Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d'Azienda. Durissimo il commento della presidente Antonella Giachetti:

“Le donne nel mondo del lavoro vengono penalizzate perché sulle loro spalle grava ancora tutto o quasi tutto il peso della “cura”: serve un radicale cambio di pensiero strategico nella nostra società, servono servizi e infrastrutture che permettano di alleggerire questo carico, di conciliare vita familiare e attività professionale, non è possibile che le donne siano ancora costrette a scegliere tra lavoro e famiglia o debbano rinunciare a ruoli manageriali per accudire i figli o gli anziani”.

“E' l'ennesima dimostrazione dell'insufficiente organizzazione della nostra società sulle necessità della cura, sempre a carico delle donne, una situazione che si è aggravata ulteriormente con l'emergenza sanitaria. La pandemia ha dimostrato con evidenza che è necessario un cambio di rotta, non è più rimandabile, la dimensione della cura deve essere al centro dei criteri decisionali della società”.

Le nuove norme

Dal 7 febbraio, intanto, sono cambiate le norme sulla Didattica a distanza, proprio nell'ottica di limitarla il più possibile per favorire gli studenti e anche le famiglie.
Riepiloghiamo - classe per classe - come funziona ora.

Scuola dell’infanzia – Servizi educativi per l’infanzia

Fino a quattro casi di positività nella stessa sezione/gruppo classe, l’attività educativa e didattica prosegue in presenza per tutti.

È previsto l’utilizzo di mascherine Ffp2 da parte dei docenti e degli educatori fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso di positività

In caso di comparsa di sintomi, è obbligatorio effettuare un test antigenico (rapido o autosomministrato) o un test molecolare. Se si è ancora sintomatici, il test va ripetuto al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.

Con cinque o più casi di positività nella stessa sezione/gruppo classe l’attività educativa e didattica è sospesa per cinque giorni.

Scuola primaria

Fino a quattro casi di positività nella stessa classe le attività proseguono per tutti in presenza con l’utilizzo di mascherine Ffp2 (sia nel caso dei docenti che degli alunni sopra i 6 anni) fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso di positività.

In caso di comparsa di sintomi, è obbligatorio effettuare un test antigenico (rapido o autosomministrato) o un molecolare. Se si è ancora sintomatici, il test va ripetuto al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.

Con cinque o più casi di positività nella stessa classe i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l’attività in presenza con l’utilizzo della mascherina ffp2 (sia nel caso dei docenti che degli alunni sopra i 6 anni) fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso di positività.

Per la permanenza in aula è sufficiente la certificazione verde, controllata tramite App mobile.

Per gli altri alunni è prevista la didattica digitale integrata per cinque giorni.

Scuola secondaria di I e II grado

Con un caso di positività nella stessa classe l’attività didattica prosegue per tutti con l’utilizzo di mascherine ffp2

Con due o più casi di positività nella stessa classe i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l’attività in presenza con l’utilizzo di mascherine ffp2.

Per la permanenza in aula è sufficiente la certificazione verde, controllata tramite App mobile.

Per gli altri studenti è prevista la didattica digitale integrata per cinque giorni

Regime sanitario

Con cinque o più casi di positività nei servizi educativi per l’infanzia, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria e con due casi o più di positività nella scuola secondaria di I e II grado, si applica ai bambini e agli alunni il regime sanitario dell’autosorveglianza, ove ne ricorrano le condizioni (vaccinati e guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, vaccinati con dose di richiamo), altrimenti si applica il regime sanitario della quarantena precauzionale di cinque giorni, che termina con un tampone negativo. Per i successivi cinque giorni dopo il rientro dalla quarantena gli studenti dai 6 anni in su indossano la mascherina Ffp2.

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