Regione Lombardia

Fase 2: parla il vicepresidente Fabrizio Sala

"Adesso dobbiamo essere ancora più attenti di prima".

Fase 2: parla il vicepresidente Fabrizio Sala
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Dopo il timido avvio della fase 2, stiamo entrando nella nuova normalità. Da lunedì 18 maggio, infatti, sta riaprendo tutto. O quasi. A due settimane dalla lenta ripartenza del 4 maggio non abbiamo assistito a un’impennata dei contagi. Il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala ha spiegato cosa dobbiamo aspettarci ora.

Le parole del vicepresidente Sala

Dobbiamo ancora state attenti? Usare prudenza? Quali sono i suoi consigli?

“Adesso dobbiamo essere ancora più attenti di prima - ha esordito il vice presidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala - . L’80% della forza lavoro era già attiva, compresi quelli in smart working. Ora aprono anche le attività commerciali e da lunedì 18 maggio non serve più un motivo valido per uscire da casa e non si deve neppure compilare I’autocertificazione. Tutti - non solo chi va al lavoro - dobbiamo combattere il virus e quindi dobbiamo proteggerci seguendo con molta attenzione tutte le norme, compreso il rigoroso distanziamento di un metro, anzi, meglio qualche centimetro in più che in meno. Questa sarà la prova del nove, soprattutto in Lombardia, che, non dimentichiamolo, è la regione più colpita dal Covid-19. Se tutti insieme riusciremo a proteggerci dal virus e fare le nostre attività inizieremo a vincere la battaglia”.

Ma ci sarà una fine?

“Solo quando ci sarà una cura o un vaccino potremo tornare alla normalità”.

Qual è il ruolo dell’app allertaLOM in questa fase?

“Fondamentale. Si tratta di una delle modalità più immediate per avere una mappa del rischio contagio. Diventa infatti davvero importante in questa fase compilare ogni giorno il questionario inserito nell’applicazione, questo ci permette di valutare l’evoluzione e la diffusione di sintomi potenzialmente riconducibili a Covid-19 sul territorio e avere quindi un riscontro pressoché immediato”.

Una domanda politica. Il Dl Aprile, poi ribattezzato Dl Crescita per i continui ritardi è stato annunciato venerdì in diretta Tv, ma domenica non era ancora stato firmato dal premier Conte. Perché il Governo arriva sempre all’ultimo momento? Perché le attività che devono riaprire non possono avere le informazioni necessarie con un po’ di normale preavviso?

“Non voglio fare polemiche in questo momento, ma è un modo di operare da cambiare. Inoltre nel Decreto Crescita mancano ancora misure efficaci per sostenere l’economia. In particolare mancano fondi diretti. E persino fondi per la ricerca: basta guardare la gara che stanno facendo negli States su questo fronte. Noi abbiamo il dovere di investire nella ricerca anche per la presenza qualitativa degli scienziati sul nostro territorio. I comportamenti e i dispositivi ci proteggono, la ricerca ci fa vincere”.

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