E in Italia?

Discoteche riaperte col Green pass: in Germania già si può

Il presidente Silb-Fibe Maurizio Pasca: "In estate si è ballato dappertutto e noi rimaniamo chiusi. Se non riapriamo a fine ottobre, falliremo".

Discoteche riaperte col Green pass: in Germania già si può
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Anche Berlino fa da apripista: dopo 18 mesi di chiusura, nella capitale tedesca, le discoteche e le sale da ballo hanno riaperto al pubblico a patto che venga mostrato all'ingresso il Green Pass che attesti la vaccinazione o la guarigione dal Covid-19. Capienza piena, nessun distanziamento sociale e nessuna mascherina all'interno dei locali. Una decisione giunta dopo che un tribunale amministrativo ha rigettato l'ordinanza cittadina che ne prevedeva la chiusura, a seguito del ricorso del titolare di una popolare discoteca berlinese legata al mondo della musica elettronica.

E in Italia? A 18 mesi di chiusura, per discoteche e sale da ballo ancora non si sa nulla. Maurizio Pasca, presidente di Silb-Fibe, associazione di categoria del settore, afferma:

"Per non vedere fallire la totalità della aziende italiane mi auguro che per la fine di ottobre si possa riaprire".

A Berlino riaprono le discoteche con il Green Pass

Quale metropoli se non la capitale tedesca, famosa nel mondo anche per l'unicità dei suoi locali notturni, poteva avere un ruolo da apripista nella riapertura di discoteche e sale da ballo? Berlino torna ad accogliere il pubblico nei luoghi cardine della movida e lo fa sfruttando a tutto tondo l'avvento del certificato vaccinale.

Chiunque voglia entrare nelle discoteche o nelle sale da ballo berlinesi dovrà infatti esibire all'ingresso il Green Pass che attesti il completamento del ciclo vaccinale o la guarigione dal Covid-19 (avvenuta entro sei mesi). Per il resto si tratterà di un vero e proprio ritorno alla normalità: capienza piena, nessun distanziamento sociale e nessun obbligo di mascherina.

Da dove deriva questa totale riapertura dopo 18 mesi di stop? I locali di Berlino hanno riaperto i battenti dopo che un tribunale amministrativo del Land ha rigettato l'ordinanza cittadina che ne prevedeva la chiusura a differenza di altri esercizi come bar e ristoranti. A ricorrere al giudice era stato il titolare di un club del celebre viale Kurfürstendamm. Il Senato di Berlino ha così disposto la riapertura e imposto nuove regole.

L'Amministrazione della Land berlinese aveva previsto per la ripresa delle attività del settore un approccio più cauto: uno studio su duemila clubber, mandati in sei locali aperti per prova lungo un fine settimana, e poi tracciati. I risultati sull'esperimento, tuttavia, non sono ancora stati diramati. Più rapida e diretta è stata la sentenza del tribunale.

Che cosa accade in Europa?

Se a Berlino solo ora le discoteche e le sale da ballo hanno potuto riaprire, che cosa sta accadendo invece nel resto d'Europa?

Regno Unito

Il 19 luglio 2021 è stato celebrato il freedom day. In sintesi, niente più restrizioni e un ritorno quasi integrale alla vita pre-covid. Ad oggi infatti non serve il green pass per accedere alle discoteche, ai concerti e nei luoghi affollati. Il governo si è però riservato di introdurre nuovi restrizioni in caso di una nuova emergenza sanitaria.

Paesi Bassi

Nei Paesi Bassi i locali notturni avevano riaperto per un breve periodo a giugno, ma un'impennata dei contagi, tra cui 1000 casi registrati durante un evento musicale, aveva portato il governo a richiudere. I locali dovrebbero rimanere con le serrande abbassate fino al 1 novembre.

Francia

Le discoteche in Francia hanno riaperto dal 9 luglio ma con regole precise: l’accesso è consentito solo a chi presenta l’equivalente del nostro Green pass e i gestori devono garantire una presenza ridotta del 75%. All’interno la mascherina non è obbligatoria ma raccomandata.

Spagna

Le discoteche in Spagna sono al momento chiuse comprese quelle all’aperto. Gli stessi bar hanno un orario ridotto e devono gestire il flusso di clientela per ridurre i rischi di assembramento, pena la chiusura dell’esercizio.

Danimarca

Le misure restrittive anti-Covid sono state rimosse in Danimarca il 10 settembre, compreso l’obbligo del Green Pass per entrare nelle discoteche e negli stadi. Le autorità sanitarie hanno giudicato la pandemia “sotto controllo” e il coronavirus “non più una minaccia critica”.

E in Italia? Ancora tutto fermo

Rispetto a quanto è accaduto a Berlino o in altri stati europei, in Italia la situazione delle discoteche e delle sale da ballo è ancora ferma e incerta. A darne notizia è il presidente della Silb-Fibe, associazione di categoria del settore, Maurizio Pasca, intercettato dai microfoni di Rtl 102.5:

"L’Italia rispetto agli altri paesi europei è un paese anomalo: non c’è una data per la ripartenza ed è una decisione incongruente rispetto a tutte le altre attività economiche del paese che hanno potuto ripartire come bar, ristoranti, parchi tematici, scuole da ballo e per ultimi gli stadi".

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La sua frustrazione, così come quella di tutti i gestori dei locali da ballo che sono dovuti restare chiusi per 18 lunghi mesi, riguarda anche il fatto che quest'estate si è ballato ovunque in Italia:

"Questa estate 3 milioni di giovani con le discoteche chiuse sono andati in luoghi improvvisati e non controllati, è meglio riaprire le discoteche e controllare le persone che poi accedono con il green pass. Abbiamo lavorato in questi mesi per permettere ai nostri imprenditori e clienti di tornare nei locali con un protocollo sanitario che ad aprile/maggio avevamo sottoposto al Ministero della Salute e al Ministro Speranza, ma nessuno ci ha mai risposto".

E poi, con un tono quasi fatalista, conclude sottolineando che senza riapertura, gran parte del settore è destinato a fallire:

"Per non vedere fallire la totalità della aziende italiane mi auguro che per la fine di ottobre si possa riaprire".

Da settembre è stato attivato dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il fondo da 140 milioni di euro. Risorse pensate per sostenere le attività rimaste chiuse per legge in conseguenza delle misure restrittive anti-covid. Nel dettaglio, discoteche e sale da ballo potranno richiedere contributi a fondo perduto fino a 25 mila euro.

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Alessandro Balconi

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