Paradossi e polemiche

Cappellano dell'ospedale (dipendente dell'Ulss) non vaccinato... assisteva i malati Covid: sospeso

Aveva persino visitato i ricoverati in pieno lockdown: il prete è ora finito nella bufera.

Cappellano dell'ospedale (dipendente dell'Ulss) non vaccinato... assisteva i malati Covid: sospeso
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E' stato in prima linea al fianco dei malati, fin dalle fasi iniziali della pandemia. E non ha mai fatto venire meno il proprio sostegno anche spirituale. Ma quando è stato il momento di sottoporsi al vaccino, diversamente da tutto il resto del personale sanitario, lui, semplicemente non l'ha fatto. Ha del paradossale la vicenda che ha visto come protagonista il cappellano di un ospedale veneziano: nonostante non avesse aderito alla campagna vaccinale, pare abbia continuato a "lavorare" fino a oggi a stretto contatto con i malati di Covid-19, malgrado fosse a tutti gli effetti un dipendente dell'Ulss. Ora, però, dopo che è venuta a galla la verità, verrà sospeso.

Cappellano non vaccinato... assisteva i malati Covid

Ha visto da vicino i danni devastanti del Covid. Ma ha deciso di non vaccinarsi e ha continuato a lavorare in ospedale. Come raccontato da Prima Venezia, ha del paradossale la vicenda che ha visto come protagonista don Eros Pellizzari, cappellano dell'ospedale San Donà e del Covid hospital di Jesolo.

Il parroco era stato in prima linea al fianco dei malati, fin dalle fasi iniziali della pandemia. E non ha mai fatto venire meno il proprio sostegno anche spirituale. Ma quando è stato il momento di sottoporsi al vaccino, diversamente da tutto il resto del personale sanitario, lui, semplicemente non l'ha fatto. Non ha aderito alla campagna vaccinale, ma pare che abbia continuato a "lavorare". Fino a oggi. Sì, perché ora verrà sospeso. Anche perché non risultano, al momento, delle esenzioni per motivi di salute.

Da parte dell'azienda sanitaria c'è il massimo riserbo e nessuno ha commentato la notizia, forse per evitare di alimentare una polemica che già sta facendo furore lungo il litorale. Don Eros Pellizzari, molto conosciuto anche per il suo impegno proprio nei mesi più difficili della pandemia, è ora al centro della bufera. Il prete trevigiano aveva continuato a celebrare messe nella chiesa dell'ospedale, ma è anche rimasto al fianco dei pazienti Covid.

In lockdown, poi, ha anche continuato a visitare i ricoverati, li ha confessati, ha portato loro i messaggi dei famigliari, anche quando tutto il Paese era "paralizzato". Ha potuto osservare da vicino i danni del Covid. Ma ha scelto, comunque, di non vaccinarsi. Anche se per lui, in quanto dipendente della Ulss, sarebbe stato obbligatorio. Nei prossimi giorni, quindi, verrà sospeso, a meno che non spunti fuori qualche documento che attesti la sua esenzione al vaccino, magari sfuggito ai controlli.

Don Eros Pellizzari è nato in Australia il 12 febbraio del 1962, a Fortitude Valley, ma è trevigiano. E non è di certo una persona che ha paura di scuotere le coscienze. Nel 2009 decise di fare 72 ore di sciopero della fame per la scarsa presenza di giovani a messa. Solo per citare una delle sue azioni.

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